BRANI SCELTI
Dopo duecentocinquantasette giorni attaccati e inseparabili ti ho visto. Duecentocinquantasette giorni prima eri approdato nella mia tuba e poi hai viaggiato verso il mio utero dividendoti in due e poi in quattro e poi in otto cellule. Ecco che finalmente ti ho visto: occhioni aperti alla vita e già curioso di capire da che parte andare. Sei pronto, con il cuore che batterà per più di cent’anni, ne sono sicura, senza mai fermarsi. È il primo pensiero, questo, appena ti vedo, penso al piccolo cuore in un corpicino di meno di tre chili: il tuo tum tum l’ho sempre sentito durante l’ecografia e batteva così veloce, come se avesse fretta di uscire da me. Da questo momento avrà un battito regolare e, ti giuro, non vedo l’ora di ascoltarlo. Appena siamo da soli io e te, è la prima cosa che faccio, tu tutto nudo e io che metto il mio orecchio sul petto e ascolto musica, il ritmo più bello, il tuo cuore.